Vendita €260.000,00 - Commerciale, Ufficio, Villa
Villa uso ufficio Gallarate
Villa uso ufficio Gallarate
A Gallarate, su via di forte passaggio e grande visibilita’, proponiamo in vendita esclusiva una villa indipendente attualmente ad uso ufficio.
L’immobile, originariamente degli anni ’60, e’ stato ristrutturato nel 2012, si trova in posizione ottimale per tutti i servizi e le vie di comunicazione.
E’ disposto su due livelli:
-un piano rialzato, di circa 102 mq, con ampio open space, ufficio direzionale e servizi, oltre a due balconi per un totale di circa 25 mq.
-un piano seminterrato, collegato mediante scala interna e anche direttamente dall’esterno, di circa 64 mq.
E’ presente inoltre un ampio box, collegato al piano seminterrato, di circa 37 mq.
La villa, completamente indipendente e con due ingressi (uno pedonale e l’altro carrabile), e’ dotata di ampia area esterna di circa 350 mq netti, in parte mantenuta a giardino, in parte a prato armato, utilissima dunque per il parcheggio di dipendenti o clienti.
E’ dotata di caldaia autonoma a metano, aria condizionata, serramenti con doppio vetro e pvc, allarme, impianti a norma.
Prezzo richiesto Euro 260.000.
Classe energetica E EPgl 332,83 kWh/m²a
STORIA DI GALLARATE
Gallarate è un comune italiano della provincia di Varese in Lombardia. Con i suoi 53.595 abitanti è la terza città più popolosa della provincia, la 14ª della Lombardia e la 136ª d’Italia.
Testimonianze archeologiche datano le origini di questo nucleo urbano al II millennio a.C., anche se la maggior parte dei reperti è di natura celtico–gallica. Dai Galli, infatti, deriverebbe anche il nome della città. Il suffisso di matrice celtica e diversi rinvenimenti (urne cinerarie di tipo golasecchiano) possono far propendere per una fondazione preromana, probabilmente insubre (“call-aria”, terra di ghiaia). La centrale piazza della Libertà costituisce il sito del presunto villaggio insubre e del castello medievale.
Successivamente, sotto la dominazione romana, divenne parte della provincia della Gallia Cisalpina. Da Gallarate passava l’antica via Severiana Augusta, strada romana consolare che collegava Milano con il Verbano. Da un punto di vista amministrativo, Gallarate faceva parte della regio XI Transpadana.
Nel 974 si parla di un “loco et fundo Galerate”. Quando Ottone Visconti, nel 1287, distrusse Castelseprio, divenne sede del Capitano e del Vicario del Seprio, in quanto i milanesi si impadronirono del borgo nel 1292. Proprio da questo ruolo Gallarate trasse profitto, trasformandosi in un centro commerciale. Questa vocazione accompagnò la città anche in età sforzesca. Il centro storico, derivato dal borgo medievale fortificato, si raccoglie in forma ellittica in sinistra dell’Arno, torrente che fu spesso cagione di danni alla città per le frequenti inondazioni.
Dal XVI al XVIII secolo Gallarate finì – con l’intero Stato di Milano – sotto la dominazione prima francese e poi spagnola. Diventò un feudo, contea con aggregato il Grandato di Spagna, che fu trasmesso a diverse famiglie nobili fino all’abrogazione del feudalesimo nel 1797, (Bentivoglio, Caracciolo, Pallavicino, Altemps, Visconti e Castelbarco). Fra il 1786 e il 1787, Gallarate fu capoluogo di una delle province della Lombardia austriaca.
La dominazione napoleonica vide la cittadina partecipe della rivoluzione industriale, mentre nel periodo della ‘restaurazione’ fu teatro di molti dibattiti romantici, preparatori delle lotte di indipendenza e del Risorgimento, in quanto nella città vivevano Giuseppe e Pompeo Castelli, titolari di quella “farmacia del Rinascimento” dove, secondo la tradizione, Gerolamo Rovetta avrebbe ambientato il romanzo “Romanticismo”. Oggi la farmacia è ancora esistente, colla denominazione di farmacia Dahò.
Con Decreto Luogotenenziale del 19 dicembre 1860, a firma del principe Eugenio di Savoia-Carignano, “Luogotenente Generale di S.M. nei Regii Stati” per conto di Re Vittorio Emanuele II, Gallarate fu insignita del titolo di città, titolo poi confermato quasi un secolo più tardi con provvedimento governativo di riconoscimento con D.p.c.m. 30 agosto 1952, a firma del Presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi. Fu uno dei cinque circondari in cui era divisa – in periodo post-unitario – la provincia di Milano.
Nel 1869 i confini della città furono allargati annettendo i soppressi comuni di Arnate e Cedrate, e nel 1923 quelli di Caiello e Crenna.
Nel dicembre del 1926 il governo fascista decise la creazione della nuova provincia di Varese ed il circondario di Gallarate, comprendente anche comuni di un certo rilievo demografico, quali Busto Arsizio, Legnano, Saronno e Rho, venne spartito fra la nuova provincia e quella di Milano. La città perse notevole importanza, data dall’abolizione dei circondari e, la conseguente chiusura della Sottoprefettura, sino ad allora ospitata nell’attuale Palazzo Borghi.
Gradualmente Gallarate si incentrò sempre più sul suo ruolo industriale, di cui oggi abbiamo traccia, oltre che nei centri ancora funzionanti, in molti capannoni in stile liberty, ormai abbandonati o riconvertiti e nelle numerose ciminiere (all’inizio del XX sec. era ancora nota come la città dalle cento ciminiere). In alcuni casi le fabbriche cittadine realizzarono villaggi operai, come il Villaggio Bellora, divenuti in alcuni casi veri nuovi quartieri, come Cascinetta.
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